• 13/07/2016

“La tavola rotonda sui nuovi strumenti finanziari e di gestione del rischio per il sistema nazionale della pesca e dell'acquacoltura, che si è svolta alla Camera dei Deputati, coordinata dal presidente della commissione Agricoltura Luca Sani, è stato un importante momento di confronto. Obiettivo: far finalmente uscire il comparto ittico fuori dalla mancata assistenza per l’accesso al credito e a leve assicurative capaci di rendere la pesca e l’acquacoltura tutelate come l’agricoltura, fornire dunque una strategia d’indirizzo preciso al Governo, in modo tale che anche il comparto marittimo possa ripartire e contribuire allo sviluppo del Paese”. Lo ha dichiarato la deputata dem Laura Venittelli, responsabile nazionale Pesca e acquacoltura del Pd che organizzato l’evento in collaborazione del direttore generale di settore del Mipaaf Riccardo Rigillo e del gruppo Pd della commissione Agricoltura, di cui è componente.

 “Il settore della pesca conta numeri importanti, è un grande comparto che non ha ancora preso coscienza piena delle proprie possibilità. Occorre un salto di qualità che ci permetta di valorizzare al meglio i nostri 8000 chilometri di costa. Abbiamo ormai abbandonato quel modo di pensare che vedeva la pesca italiana come quella categoria capace solo di genuflettersi per chiedere deroghe alla ‘maestra’ Europa. Ma per ottenere un concreto rilancio e lasciarsi alle spalle l’incertezza ci vogliono imprese che investano. L’incertezza va abbattuta non solo rispetto alla partita economica, ma anche burocratica e amministrativa. Sarebbe funzionale creare un organismo che si occupi in toto del settore. Per tornare ad investire c'è bisogno di accesso al credito, lo strumento è l’Ismea, che offre garanzie con le banche. Adesso bisogna capire come concretizzare lo strumento, senza dimenticare l’altro aspetto fondamentale, quello assicurativo. Molte delle problematiche di cui soffrono le flottiglie e l’intero parco armatoriale è dovuto ai cambiamenti climatici che spesso scoraggiano gli investitori, ora con la possibilità reale di ricorrere a un piano assicurativo come in agricoltura, anche i fattori di rischio ineluttabili saranno governati con indennizzi adeguati”.

Il direttore del Mipaaf Rigillo ha poi evidenziato la bontà del Feamp, che predispone strumenti operativi come l’articolo 35 (fondi di mutualizzazione) e l’articolo 57 (assicurazione degli stock acquicoli. “Bisogna utilizzare al meglio – ha detto - questi strumenti per la programmazione fino al 2020, abbandonando il sistema dei finanziamenti a fondo perduto e programmare, una nuova impostazione culturale che permetta un utilizzo delle risorse pubbliche più efficace, passando dalla valutazione ex post alla valutazione ex ante”.