• 14/07/2015

Più volte è emerso il tema della montagna, di come contrastarne lo spopolamento garantendo ai cittadini parità di accesso ai servizi universali. L’On. Caterina Bini, come annunciato anche in occasione di alcuni incontri pubblici, ha messo a punto e presentato una propria proposta di legge in tal senso.

Il testo va a modificare la legge 31 gennaio 1994, n. 97, con l’obiettivo di favorire l'erogazione dei servizi di pubblica utilità nei comuni montani.

Si individuano innanzi tutto delle priorità nell’utilizzo del Fondo nazionale e dei fondi regionali per la montagna, destinando una quota non inferiore al 50% di tali risorse a garantire livelli minimi essenziali di servizi ai residenti, con particolare riferimento a servizi sanitari, scuole per l'infanzia e di primo grado, servizi postali e telecomunicazioni, trasporti e viabilità.

In caso di carenza ditali servizi e fino alla loro concreta realizzazione, sono previste esenzioni rispetto all’applicazione dell’addizionale IRPEF. Inoltre, nei casi di accorpamento di uffici statali, sono previsti parametri minimi di riferimento, a garanzia proprio della vivibilità del territorio.

“Credo che la proposta di legge sia estremamente semplice ed efficace – ha dichiarato la deputata pistoiese – I fondi per la montagna devono servire, prima di tutto, a garantire i servizi essenziali ai cittadini. Finché tale condizione non si realizza, i residenti pagano meno tasse.”

“I territori montani sono già oggi scarsamente popolati e vivono tutte le difficoltà di oggi in modo amplificato. Se vogliamo far vivere le nostre montagne, dobbiamo invertire questa tendenza, garantendo alcuni servizi minimi ed incentivando la popolazione residente a restare in montagna.”