• 27/12/2017

"Esprimo apprezzamento per la radicale conversione di Berlusconi sul tema della povertà, considerando come le politiche dei suoi governi abbiano moltiplicato a dismisura il numero delle persone in condizione di povertà assoluta nel nostro Paese e portato all'azzeramento delle risorse per il nostro sistema di welfare territoriale." Lo dichiara la deputata del Partito Democratico Ileana Piazzoni. "Oggi Berlusconi lancia la campagna elettorale del centrodestra accorgendosi finalmente che vi sono 4 milioni e 700 mila persone in povertà assoluta in Italia e promettendo, per il loro sostegno, l'introduzione di un imprecisato "Reddito di dignità". Peccato che quelle persone ci fossero anche nel marzo scorso, quando Forza Italia ha votato contro l'approvazione della legge che ha introdotto il Reddito di Inclusione, la prima misura unica a livello nazionale di contrasto alla povertà, per la cui attuazione sono stati stanziati oltre 2 miliardi di euro per il 2018 per giungere poi, nel 2020 a circa 3 miliardi. Un paragone impietoso se prendiamo in considerazione i 200 milioni di euro con cui i governi Berlusconi hanno finanziato la "social card", misura che peraltro non prevede nessun percorso di attivazione sociale e lavorativa per i beneficiari, eppure rivendicata ancora oggi da Brunetta quale strumento ottimale. D'altronde - prosegue Piazzoni - fu proprio con Berlusconi premier che all'inizio degli anni 2000 venne chiusa la sperimentazione del Reddito minimo d'inserimento, e i suoi governi portarono all'azzeramento delle risorse del Fondo nazionale politiche sociali e del Fondo per la non autosufficienza, tagli che lasciarono il Paese del tutto impreparato all'abbattersi della crisi. Non può che far piacere quindi - conclude la deputata dem - il mutamento d'opinione di Berlusconi sul contrasto alla povertà: solo sarebbe più credibile se fosse accompagnato da un lucido mea culpa".