• 25/05/2015

"Un'indagine conoscitiva sul bando dei fondi Piccoli Comuni: troppe anomalie e mancata attuazione delle indicazioni del Parlamento. I dirigenti del Mit dovranno spiegarci molte cose". La chiede il deputato Enrico Borghi, capogruppo del Pd in commissione Ambiente, che spiega: “ Il 15 maggio è stata pubblicata la graduatoria dei 3.116 piccoli comuni che hanno partecipato al click day del 13 maggio per concorrere al programma ‘Nuovi progetti di interventi’, nuovo nome del Piano “6mila campanili” che, inserito nello Sblocca Italia, mette a disposizione 100 milioni di euro per nuovi progetti nei comuni fino a 5.000 abitanti. Ma la graduatoria conferma l'assurdità del meccanismo, criticato già dai deputati Pd in Commissione, e invece riutilizzato: più di 3000 richieste in pochi secondi e risorse finanziarie esaurite dopo un secondo, assegnazioni occasionali e penalizzazione dei comuni con collegamento informatico difficoltoso.

La Commissione ad aprile 2014, dopo la pubblicazione della graduatoria del «Primo Programma 6000 Campanili», ha approvato – col parere favorevole del governo – una risoluzione in cui si affermava che l'adozione del solo criterio di ordine temporale di presentazione dei progetti crea distorsioni e iniquità nella suddivisione delle risorse e che i comuni periferici, montani in primo luogo, scontano un gap competitivo, causa inadeguatezza delle linee informatiche. Inoltre, impegnava il Governo a destinare risorse del programma «6000 campanili» ai comuni virtuosi in materia di finanza pubblica e di riqualificazione e manutenzione del territorio, di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico, di realizzazione di impianti di energia da fonti rinnovabili, di messa in sicurezza antisismica degli edifici pubblici e di fornitura al Parlamento di un quadro su fonti finanziarie e tabelle cronologiche per completare il finanziamento del progetto del programma «6000 campanili»”.

“Impegni disattesi – denuncia Borghi – per il meccanismo distorsivo che porta a compilare la graduatoria sulla base della tempistica della presentazione dei progetti, creando nel giro di un anno la terza graduatoria di aventi diritto, come per i precari della scuola, prescindendo dalla loro qualità. E che penalizza i comuni con strutture informatiche più fragili. E’ il colpo di mano di una burocrazia ministeriale recalcitrante a prendere atto che l’assegnazione dei fondi deve essere decisa sulla base dei contenuti dei progetti e non con la lotteria del click day. Il ministro Delrio – conclude Borghi – è incolpevole di questo pasticcio burocratico e lo stesso messaggio di Renzi è stato disatteso. E’ dunque necessario un chiarimento con la struttura ministeriale”.