• 25/08/2015

“La sentenza della Corte Costituzionale, chiamata in causa dalla Corte dei Conti sull’illegittimità costituzionale dell’assetto di bilancio 2013 della Regione Piemonte, rischia di diventare un problema politico di livello nazionale. In sostanza, i giudici costituzionali hanno contestato alla Regione di aver utilizzato i fondi destinati al pagamento dei debiti arretrati della Pubblica Amministrazione (legge 35/2013) per finanziare la spesa corrente. Parliamo di circa 2,5 miliardi di euro solo per il Piemonte. Come denunciato ieri da Sergio Chiamparino, se dovesse passare questa chiave di lettura, la vicenda potrebbe allargarsi a diverse Regioni causando un possibile buco di circa 20 miliardi di euro”. Così il responsabile sanità del PD, Federico Gelli, commenta le parole del presidente della Regione Piemonte e della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino.

“La questione – ha spiegato Gelli – è questa: per la magistratura contabile nel 2013, l’allora governatore Cota, utilizzò impropriamente parte dei fondi della legge 35 anche per finanziare il disavanzo. Un intervento di questo genere è stato portato avanti negli anni successivi dal presidente Chiamparino, questa volta in maniera legittima, grazie al suo status di commissario straordinario nominato dal Governo. Bisogna analizzare con attenzione il dispositivo della Consulta e capire le possibili conseguenze. Se l’interpretazione della sentenza dovesse rimanere questa, la questione potrebbe allargarsi e si metterebbe a rischio la tenuta dei conti di diverse Regioni”.

Infine, sulla sanità: “Anche in questo caso concordo con quanto dichiarato da Chiamparino. L’aumento del Fondo sanitario, come previsto dal Patto per la salute, resta valido per gli anni a seguire e i risparmi di gestione dovranno essere reinvestiti all’interno del settore. Per quanto riguarda l’anno corrente – ha concluso – voglio rimarcare che non c’è stato alcun taglio alla sanità ma solo un mancato aumento del Fondo concordato con le stesse Regioni con l’accordo siglato in Conferenza Stato Regioni lo scorso 2 luglio”.