• 15/04/2016

Governo Renzi ha riavviato la politica industriale

"Per la prima volta, dopo molti anni, nell’azione del governo si è ridata centralità all’industria quale componente essenziale per il futuro del Paese, perché l’industria e la manifattura debbono restare un pilastro centrale del nostro sistema.

L'Italia non può permettersi di divenire un Paese deindustrializzato, come invece teorizzano alcune forze politiche in Parlamento sostenendo la cosiddetta “decrescita felice” –  che di felice avrebbe davvero poco. Dal 2013, col governo Letta e poi in accelerazione col governo Renzi, sono stati attivati elementi che costituiscono una politica industriale.

Il nuovo ruolo di Cassa depositi e prestiti e dei fondi ad essa collegati, l’estensione della disciplina Prodi-Marzano per i complessi industriali di rilevanza nazionale in crisi economica anche a quelli aventi problemi ambientali e la società di “tournaround” sono alcuni degli attrezzi di cui ci si è dotati. Poi, il tema degli investimenti in infrastrutture: dalle autostrade fisiche a quelle informatiche con la banda larga e gli interventi sulla logistica nazionale dai porti agli aeroporti. A fianco di questi strumenti, sono state avviate politiche attive di sostegno all’impresa e all’industria.

Ma è nel settore della “ricerca e sviluppo” che si osservano le misure più innovative. Il sostegno alle spese effettuate dalle aziende per la ricerca interna, la tassazione agevolata degli utili prodotti da brevetti aziendali, l’introduzione dei modelli aziendali di “start-up” e “pmi innovative” e adesso per il futuro è urgente soprattutto lavorare ad un piano nazionale per la trasformazione digitale dell’industria: la cosiddetta “Industria 4.0” o Quarta Rivoluzione Industriale, una sfida caratterizzata dall’integrazione delle tecnologie digitali nei processi manifatturieri. Una sfida che il sistema produttivo italiano, caratterizzato da piccole e medie aziende molto flessibili e rapide, non può né ignorare né perdere". Lo dice il capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera, Gianluca Benamati.