• 06/10/2015

"Nonostante le rassicurazioni giunte nelle scorse ore dal governo circa la sospensione trimestrale della misura di consegna della corrispondenza a giorni alterni sul 25% del territorio nazionale, stanno fioccando segnalazioni da diverse parti d'Italia circa la volontà di Poste Italiane spa di procedere come un panzer incurante di tutto ciò che gli accade attorno.

L'atteggiamento è al limite della provocazione. A ciò si giunge dopo la sostanziale incuranza da parte dell'azienda di un sistema corretto di relazioni con gli enti territoriali, che lamentano da ogni dove assenza di concertazione e di confronto nei confronti di un'azienda, che fra l'altro ancora oggi fa cassa grazie a locali e strutture messe a disposizione pressoché gratuitamente da numerose municipalità.

E si arriva dopo che numerose mozioni votate dalla Camera, nelle quali si faceva esplicito riferimento alla necessità di garantire il livello dei servizi uniforme sull'intero territorio nazionale, sono state messe nei cassetti. Ora le stesse indicazioni del governo vengono mandate in cavalleria. Domando: ma Poste Italiane spa si rende conto della sua natura di concessionario pubblico? Oppure l'aria della City ormai ha inebriato tutti? E che ne facciamo dei 300 milioni di soldi pubblici che entrano nel bilancio aziendale ogni anno con i quali si dovrebbe garantire il servizio universale? Mi auguro che le prossime ore segnino un soprassalto di resipiscenza e di responsabilità. Per quel che ci riguarda, non resteremo inerti ad assistere a questo incredibile atteggiamento".

Lo dichiara in una nota l'on. Enrico Borghi, capogruppo Pd in commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera e Presidente dell'Intergruppo Parlamentare per lo Sviluppo della Montagna.