• 14/09/2016

“Per quali motivi si è deciso di cancellare dai palinsesti la trasmissione Ambiente Italia?”. Lo chiedono i deputati del Partito democratico Umberto D’Ottavio ed Enrico Borghi in un’interrogazione presentata alla Commissione Vigilanza Rai.

“Ambiente Italia – spiegano - va in onda dal settembre del 1990. Attualità stretta, approfondimenti, senza paraocchi e mai venendo meno alla missione di ‘leggere’ quanto accadeva in chiave ambientale. Un lavoro importante perché, proprio grazie al fatto che la trasmissione godeva di una rete di corrispondenti nelle varie redazioni, le ricadute non riguardavano solo la confezione del settimanale. I pezzi, i collegamenti erano anticipati e seguiti nei diversi tg regionali, ad esempio. L’anno scorso, il direttore della Tgr Vincenzo Morgante ha stabilito che Ambiente Italia doveva essere dimezzata. Non più un’ora, ma mezza, per fare posto a una trasmissione sul Giubileo. Si è trattato di una decisione senza possibilità di appello, che indusse lo storico conduttore Beppe Rovera a passare la mano. Ambiente Italia fu così accorpata a Leonardo: smantellata materialmente la redazione, trasferiti in quella del tg scientifico gli inviati. Quest’anno si è arrivati alla cancellazione definitiva: la sparizione dal palinsesto del programma annunciata dal caporedattore di Torino Carlo de Blasio al comitato di redazione della sede di Torino. Con la sola precisazione che, morto ambiente Italia, il tg scientifico Leonardo durerà 5 minuti in più (15’ anziché 10’) e avrà come dizione ‘il tg della scienza e dell’ambiente”.

“Chiediamo per questo se non sia più opportuno riprendere una trasmissione come Ambiente Italia che, in questi anni, ha svolto una funzione insostituibile  per le questioni del territorio, della natura, dell’ambiente, venendo così incontro alle nuove e ormai affermate sensibilità della nostra società”, concludono.