• 14/07/2016

“Le case di produzione esterne rischiano di essere le vere padrone dei processi produttivi in Rai e le professionalità interne sono lasciate a far nulla o quasi”. Così il capogruppo Pd in Vigilanza Rai, Vinicio Peluffo, commenta la risposta dei vertici della tv pubblica a una sua interrogazione sul ricorso da parte dell’azienda a risorse esterne.

“La Rai – spiega - interpellata rispetto all’avvalersi in misura continuativa di maestranze esterne  (ultimamente, in particolare, per l’area regia delle produzioni milanesi Che Tempo Che Fa, Rischiatutto e Detto Fatto) risponde di adottare al contrario ‘una politica finalizzata all’impiego e alla valorizzazione delle risorse interne’ e cita come esemplificativo il caso del programma Detto fatto, per le cui prime 85 puntate delle ultime due stagioni è stata utilizzata per l’area regia (per la necessità di innovare il cosiddetto ‘visual’) una risorsa esterna che ha formato le professionalità interne a realizzare le restanti 100 puntate. Peccato che il cambio di visual è materia che attiene per l’appunto alla figura dei programmisti registi. Che il personale interno Rai sia inadatto a realizzare le richieste delle reti è tutto da dimostrare, ma se così fosse l’azienda pubblica dovrebbe aver avviato da tempo una massiccia opera di formazione nonché delle selezioni per l’attribuzione del lavoro. Naturalmente, non è così ed è quindi legittimo il sospetto che tutto derivi semplicemente dalla volontà di non scontentare quelle che sembrano le vere padrone dei processi produttivi in Rai (e che benignamente accettano il peso delle maestranze interne): le case di produzione esterne”. 

 “Infine colpisce che nel rispondere la Rai  non si renda conto di aver proclamato senza più nessun imbarazzo la propria inadeguatezza a svolgere quel compito di servizio pubblico che richiederebbe  tra l’altro di essere agente promotore per la sperimentazione di format, linguaggi, proposte formative, insomma la creazione di occasioni per la scoperta di nuovi talenti”, conclude.