• 26/02/2015

Nel mercato operazioni più vantaggiose per altri operatori

“Finanziariamente ed economicamente è un’offerta da non sottovalutare, anche se nel mercato abbiamo assistito a operazioni più vantaggiose per altri operatori. Ma dico ciò al netto delle valutazioni che faranno Antitrust e Consob: l’ultima parola spetta naturalmente a loro, che meglio di ogni altro possono verificare tutte le possibili ripercussioni sulla concorrenza e sul mercato delle azioni. Politicamente, invece, mi sembra importante quello che il Governo ha ribadito: e cioè, che il 51% resterà in mani pubbliche. Non nascondo preoccupazioni per il lato politico della vicenda, almeno fino a quando non verrà approvata una legge sul conflitto di interessi. Se ne discute da anni, perché è una cosa giusta, ma la presenza di Berlusconi in politica l’ha resa la madre di tutte le battaglie ideologiche. Le dimissioni di Mattarella da ministro, ai tempi della legge Mammì, sono un monito a non sottovalutare la commistione tra comunicazioni e politica”. Così il deputato Pd e Presidente della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, Michele Meta, in un’intervista rilasciata al Corriere delle Comunicazioni.

“Chiariamoci: a me non spaventa che esista una società unica delle torri. Anzi, in prospettiva potrebbe essere una soluzione intelligente, sempre ammesso che l’Antitrust giudichi l’operazione possibile. Quello che non mi convince – spiega Meta - è che il pubblico conservi in una società del genere una quota di minoranza, perché sarebbe un’operazione senza senso: se l’obiettivo è quello di fare cassa, lo Stato non ne farebbe abbastanza; se l’obiettivo è quello di mantenere il controllo, non lo manterrebbe”.

L’esponente del Pd sottolinea inoltre che “se infatti dalle torri non passerà più il segnale della televisione, continueranno comunque a viaggiarvi i dati per gli smartphone e i dispositivi di nuova generazione. E siccome il collegamento da mobile è il futuro, la partita rimarrà comunque fondamentale per lo sviluppo di tutto il settore: altrimenti, chi avrebbe mai interesse a presentare un’offerta pubblica di acquisto così importante per un reperto di modernariato?”.