• 03/08/2016

“L’operazione tutta politica e strumentale propinata da mesi da Fico – nella sovrapposta doppia veste di Presidente della Commissione Vigilanza e di esponente M5S – e oggi ripresa da Di Battista è solo l'ennesima dimostrazione di faziosità e di opportunismo politico”. Lo dichiara Sergio Boccadutri, deputato del Partito democratico e componente della Commissione Vigilanza Rai.

“E’ un fatto acclarato da tutti che – spiega - i dati antecedenti al 20 giugno sul tema referendario costituzionale non hanno né significatività statistica, né alcuna finalità applicativa della normativa sulla par condicio, essendo riferiti a un periodo di elezioni amministrative che ha misurato i tempi complessivi di partiti e soggetti istituzionali, indipendentemente dai singoli argomenti. L’unico periodo trimestrale valutabile, ma sempre ricordando di essere in un contesto non elettorale, è quello successivo alla generale raccomandazione Agcom del 7 luglio. I dati sui tempi di parola, in periodo non elettorale, e dunque soggetti a una valutazione trimestrale e non di singole settimane, mostrano un sostanziale equilibrio, nonostante i Comitati del NO non abbiano nemmeno conseguito le firme. Ogni polemica è dunque davvero pretestuosa, specie se si considera che l’Agcom, applicando la legge, ha giustamente archiviato tutti gli esposti e non ha mai proceduto ad alcun ordine di riequilibrio, dando torto a chi alimenta sterili polemiche”.

“Piuttosto, i dati Geca forniti alla Commissione Vigilanza da Agcom presentano ancora rilevanti criticità e incoerenze che saltano agli occhi e che risultano essere essi stessi al centro di un forte scontro anche dentro la stessa Autorità, in merito ai criteri metodologici approvati a maggioranza. Ancora oggi, tra i sostenitori del SI vengono catalogati soggetti che si sono pubblicamente espressi per il NO. Tra i neutri ci sono soggetti che si sono in realtà espressi per il SI e per il NO. Insomma una grande confusione nella quale i criteri metodologici sono tutt’altro che chiari. Lo stesso Presidente Cardani e la Presidente Rai, in audizione, hanno confermato la natura sperimentale e ‘grezza’ dei dati”.

“Questo uso politico di rilevazioni meramente indicative e ancora oggetto di approfondimento metodologico deve finire subito, altrimenti l’istituto della par condicio da strumento di garanzia per tutti si trasformerà in strumento di lotta partigiana e faziosa, a detrimento della qualità del confronto democratico sui mezzi di informazione”, conclude.