• 02/12/2016

"Due anni di lavoro, centinaia di sedute, milioni di emendamenti, pagine e pagine di stenografici, non volevamo produrre un testo perfetto. La "costituzione ideale" è gelosamente custodita nei cassetti di chi si dedica ai convegni: volevamo una nuova Carta che rispondesse a una nuova società, a mutati bisogni, a trasformate richieste di partecipazione. E non abbiamo usato fantasia, abbiamo raccolto 35 anni di discussioni, commissioni, sentenze e dibattiti, congressi di studiosi e di partiti. Ci sono, ci siamo riusciti? Io penso di sì e domenica possiamo archiviare decenni di proclami. Non abbiamo toccato nulla della parte dei principi, dei diritti e dei doveri dei cittadini, quelli che ci tengono uniti, frutto del compromesso altissimo tra culture diverse che avevano combattuto insieme la Resistenza. Abbiamo invece cambiato quello che non funzionava più (avremo una sola Camera, leggi in tempi certi, meno decreti) e quello che costava inutilmente troppo (via il Cnel, le province, un terzo dei parlamentari). Abbiamo ridefinito le competenze di Stato e Regioni, per funzionare meglio e non far ricadere sui cittadini, disfunzioni e sovrapposizioni di poteri. Abbiamo cercato di dare stabilità ad un paese che deve molti dei suoi ritardi e delle sue incertezze a 63 governi in 70 anni: troppi anche per una democrazia solida come la nostra (sarà solo la Camera a votare la fiducia). Senza dare più poteri al premier, come tentarono altri (sia la bicamerale D’Alema che la riforma Berlusconi): nessun articolo della Riforma riguarda funzione e ruolo di chi guida il governo, anzi abbiamo rafforzato le prerogative delle opposizioni e la partecipazione attiva dei cittadini. Su tutto questo siamo chiamati a decidere domenica. Non c’è un’alternativa tra due riforme. Abbiamo una sola vera possibilità di cambiamento, il No è lasciare tutto così, il Sì è l’occasione per lasciare ai nostri figli un paese migliore e più giusto. Per cambiare #bastaunsì."

Lo scrive su facebook Ettore Rosato, presidente dei deputati Pd