• 05/04/2016

“Nelle parole misurate e precise del ministro Gentiloni leggiamo la fermezza e la determinazione del governo italiano”. Lo dichiara nel suo intervento in Aula Sandra Zampa, deputata del Pd in commissione Esteri della Camera dopo l'informativa urgente del ministro Gentiloni  sulla vicenda Regeni.

“L'indignazione e la vicinanza ai genitori di Giulio – prosegue Zampa - sono enormi e diciamo loro: "siamo con voi e non vi lasceremo mai soli". Su questa vicenda dolorosa e grave viene alla memoria la suggestione di un grande politico italiano, conoscitore e amico dei paesi arabi come Moro che di fronte a circostanze come questa occorre esercitare “l’intelligenza degli avvenimenti”. Una  prima conclusione è che l’assassinio di Giulio Regeni è un omicidio politico e bene ha fatto il governo italiano a respingere le versioni contraddittorie egiziane e a pretendere di ottenere la verità. Una seconda considerazione riguarda la situazione interna dell’Egitto, che si trova in una difficile fase di stabilizzazione. Apprendiamo con preoccupazione dei conflitti presenti all’interno degli apparati statali egiziani, quello più evidente tra polizia e magistratura. È  proprio in contesti opachi e confusi come questi che avvengono i rapimenti, depistaggi di cui il caso di Giulio Regeni è per noi quello più prossimo e doloroso, ma non certo l’unico. Se quindi noi oggi poniamo il tema dei diritti umani non è per minacciare la stabilità dell’Egitto, ma proprio perché senza il rispetto delle libertà fondamentali la stabilizzazione raggiunta sarà sempre precaria e minacciabile. Una terza considerazione riguarda il profilo internazionale di questa vicenda. Giulio Regeni era un cittadino e ricercatore italiano, ma anche dottorando di una università inglese. Era uno dei migliori giovani europei. Ferme restando le nostre responsabilità, non dovrebbe essere del tutto fuori luogo il coinvolgimento di partner e soprattutto delle istituzioni europee. L’ultimo invito che vorrei rivolgere al ministro è di sostenere con tutti i mezzi a disposizione della nostra cooperazione quelle organizzazioni non governative, quei mondi vitali della società civile egiziana che operano ogni giorno a difesa e tutela dei diritti civili e politici e della libertà di informazione. E’ anche questo un modo per esercitare quella “risposta forte” che la famiglia di Giulio Regeni ha chiesto alle nostre istituzioni”.