• 09/02/2015

“Con Massimo Rendina se ne va un amico, ma soprattutto un punto di riferimento per generazioni intere. Come la mia, che dalla sua storia ha imparato una lezione fondamentale: a combattere, cioè, per i valori in cui si crede, mettendoli davanti a tutto. E a non stancarsi mai di lottare, anche quando – come sarebbe potuto accadere a un reduce della campagna di Russia, di fronte alla prospettiva di un nuovo arruolamento nella Resistenza – avresti magari il desiderio di fermarti un po’”. Lo dichiara Michele Meta, deputato Pd e Presidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei deputati.

“Il comandante Max – prosegue il deputato del Pd – è stato un uomo di cuore e di testa. Da un lato, infatti, il suo cuore di partigiano ha battuto (sempre, e orgogliosamente, a sinistra) di passioni forti: disposto a rischiare la propria vita per la democrazia, è stato testimone prima ancora che maestro. Dall’altro, però, con la sua professionalità non comune (da giornalista, da insegnante, da intellettuale) ha contribuito a infondere nelle nuove generazioni il seme di una cultura antifascista, radicata nel rispetto dell’altro”.

“Proprio questa sua capacità di parlare a generazioni diverse – conclude Meta – è stata forse la ricchezza più grande di Massimo Rendina: un giovanotto di 95 anni, che mancherà molto alla città di Roma e che ci lascia un’eredità profonda”.