• 23/07/2014

“La commissione Finanze di Montecitorio ha approvato il testo di una legge che introduce una procedura per regolarizzare i capitali detenuti da cittadini e imprese italiani all’estero, senza anonimato e pagando quanto dovuto al fisco. Il progetto di legge ripropone i contenuti di un decreto emanato dal governo Letta, ma non convertito dal Parlamento, e li arricchisce sotto molti aspetti”. Lo scrive il capogruppo del Pd in commissione Finanze della Camera introducendo una nota con le informazioni di contesto e l’analisi dei contenuti del testo approvato pubblicata sul blog dei deputati pd (sito www.deputatipd.it).

Nell’introduzione alla nota Causi spiega che: “Da un lato, la regolarizzazione spontanea permette di abbattere sanzioni e interessi, e riduce anche il rischio di conseguenze penali per eventuali reati di tipo tributario; dall’altro lato, è stato introdotto nel testo il nuovo reato di riciclaggio, che punisce anche l’autoriciclaggio, e cioè il trasferimento o l’impiego di fondi derivanti da un reato non colposo da parte di chi ha commesso il reato, e non solo – come oggi prevede il codice penale – da parte di intermediari. La via italiana all’emersione dei capitali esportati punta così sulla carota degli sconti - chi riemerge entro il 15 settembre 2015 ha forti facilitazioni monetarie e non rischia di essere imputato per riciclaggio - e sul bastone del nuovo reato - chi non dovesse riemergere e decidesse invece di spostare i soldi dalla Svizzera, o dal Lussemburgo o da San Marino, ovvero da altri paesi che si stanno adeguando ai nuovi standard internazionali di trasparenza finanziaria, verso paradisi fiscali che mantengono il segreto bancario, deve sapere che non rischia solo per gli eventuali reati tributari che stanno all’origine dell’esportazione dei capitali ma anche per il reato, ben più pesante, di riciclaggio”.