• 04/05/2015

Quali i punti essenziali che dovranno essere la base del nuovo contratto di affidamento e del nuovo regolamento del sistema di tracciabilità dei rifiuti, in ossequio a quanto prevede il codice degli appalti, garantendo trasparenza e legalità, e ribadito che, a fronte della grave pervasività delle ecomafie nel ciclo dei rifiuti, la loro tracciabilità e smaltimento corretto sono assolutamente necessari? Lo chiede la deputata Chiara Braga, responsabile Ambiente del Partito Democratico in un’interrogazione ai ministri Ambiente e Sviluppo Economico.

“Il traffico illegale di rifiuti – spiega – Braga - è una delle attività più redditizie delle ecomafie: secondo stime recenti, vanno alla criminalità organizzata per i soli rifiuti speciali oltre 3 miliardi di euro l’anno, con danni per l’ambiente e la salute. Fenomeno che non conosce crisi ed è urgente un sistema di tracciabilità per la gestione e la movimentazione dei rifiuti da parte delle aziende, semplice, efficace e non troppo oneroso, come chiede anche la Ue.Tuttavia, come evidenziato anche da numerosi atti di sindacato ispettivo presentati in Parlamento, il Sistri non ha centrato gli obiettivi per i quali è nato. Tanto che il ministro Galletti ha annunciato da tempo che entro questo 30 giugno si procederà a una nuova gara per l’attivazione di un sistema di tracciabilità che sostituirà il Sistri, nel rispetto dei criteri e delle modalità di selezione disciplinati dal codice degli appalti pubblici e dalle norme dell'Unione europea, nonché dei principi di economicità, semplificazione, interoperabilità tra sistemi informatici e costante monitoraggio tecnologico, avvalendosi di Consip. Ma ad oggi non si conoscono le direttive di revisione del sistema e a che punto è il lavoro istruttorio affidato al ministero dell'Ambiente”.

“Nell’interrogazione – continua Braga – abbiamo inoltre ribadito la richiesta di valutare l’opportunità di sospendere non solo l’operatività del SISTRI ma anche il pagamento dei contributi annuali e il relativo regime sanzionatorio, attraverso l’abrogazione delle modifiche al D.lgs. 152/2006 introdotte dai diversi provvedimenti che hanno riguardato il SISTRI, mantenendo in essere il regime cartaceo nel periodo necessario a garantire la tracciabilità dei rifiuti in attesa della definizione di un nuovo sistema informatico o introducendo immediatamente l’obbligo della compilazione telematica del MUD da parte dei gestori e dei produttori. E' auspicabile – conclude Braga - una soluzione che garantisca la tracciabilità del ciclo dei rifiuti senza danneggiare il nostro sistema di piccole e medie imprese, in coerenza con quanto previsto dal disegno di legge "Collegato Ambientale" approvato dalla Camera in novembre e ora all'esame del Senato”.