• 14/09/2016

“La stretta relazione che esiste fra ecomafiosi e imprenditori senza scrupoli è un pesante fardello che ancora pesa nella gestione dei rifiuti in Veneto. Regione che risulta avere eccellenze virtuose, ad esempio sulla Raccolta differenziata che supera il 65% e il recupero di materia, ma che presenta delle ombre nel ciclo dei rifiuti, soprattutto speciali e pericolosi.

L’approfondito lavoro svolto dalla Commessione bicamerale d’inchiesta sulle ecomafie con audizioni, missioni e sopralluoghi sul campo e grazie anche al prezioso contributo delle Forze dell’Ordine ha messo in luce come anche nord est la gestione dei rifiuti sia pesantemente inquinata dall’illegalità e dalla presenza, anche se sporadica, della criminalità organizzata.

Un fatto grave e intollerabile che pesa sulla collettività, compromette seriamente l’ambiente e la salute dei cittadini”, lo dichiara Miriam Cominelli (PD), membro della Commissione Ecomafie, al termine della presentazione in Aula della risoluzione sul Veneto approvata oggi.

“Dal cosiddetto “giro bolla” e la miscelazione illecita di rifiuti”, prosegue Cominelli, “che in un territorio con 1.500 impianti di trattamento di rifiuti speciali permette che vengano smaltiti in maniera illecita mediante la falsificazione dei documenti di accompagnamento, alla diffusa omertà da parte degli operatori economici compiacenti, dai numerosi casi emersi di utilizzo di miscele pericolose immesse sul mercato come materia prima secondaria e diffusamente utilizzate, anche in opere pubbliche, come i sottofondi stradali e ferroviari, alle numerose indagini che hanno messo in luce la presenza della criminalità organizzata nello smaltimento dei rifiuti. Insomma quello che emerge è un quadro preoccupante che tuttavia, grazie all’approvazione della legge sugli ecoreati e al riordino delle agenzie ambientali regionali, può essere contrastato in maniera più efficace. La prima cosa è smettere di considerare il tema della gestione illecita dei rifiuti, delle mancate bonifiche, delle colpe amministrative e politiche, come un tema che riguarda solo una parte del paese. È scorretto e illusorio pensare ad un’Italia divisa in due, soprattutto quando si passa all’elaborazione delle azioni necessarie per porre rimedio e prevenire quello che è un danno gravissimo anche per la nostra economia, per quell’imprenditoria sana, che agisce secondo le regole e che è giusto venga sostenuta”.