• 16/01/2019

“Questo disegno di legge ci preoccupa molto. Lo riteniamo una bomba ad orologeria che viene messa alle fondamenta di un principio cardine di ogni democrazia liberale, quindi anche della nostra: cioè quello di essere una repubblica basata sulla democrazia rappresentativa. E’ una bomba che esploderà ogni qual volta si metteranno in conflitto il Parlamento e i comitati referendari, generando uno scontro che, come dimostra la storia, non ha mai prodotto nulla di buono. Sono almeno dieci i motivi per cui questa legge è per noi inaccettabile: non ci sono chiari limiti di materia; chiede ai cittadini di esprimersi con un semplice Sì o con un No anche su questioni molto complesse, dandole in pasto alla propaganda più spicciola e a campagne referendarie che avanzeranno a suon di slogan; è un sistema che viola la segretezza del voto; intacca la forma di governo; modifica i poteri del Capo dello Stato; incrina l’equilibro previsto dai Costituenti; delegittima istituzioni terze e di garanzia; rischia di ingolfare il parlamento e portare i cittadini al voto molte volte in breve tempo; i modelli di riferimento, come quello svizzero, sono inadeguati rispetto al caso italiano; si consegna il potere legislativo nelle mani di minoranze organizzate. M5s e Lega devono rendersi conto di quello che stanno facendo. Si fermino e correggano questa legge. Lo facciano assieme alle opposizioni, con l’umiltà di voler riconoscere il parere della gran parte degli esperti di questi temi che si sono espressi contrariamente a questo impianto proprio su molti dei punti che ho segnalato”.

Così Marco Di Maio, deputato Pd e segretario della commissione Affari costituzionali della Camera, intervenendo nell’Aula alla discussione generale sulla proposta di legge costituzionale sul referendum.