• 10/02/2015

“Il dibattito di oggi alla Camera chiarisce finalmente in modo chiaro la ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni sul diritto allo studio universitario, e pone dunque le basi per la sua attuazione. Finora, infatti, uno dei più importanti tra i diritti sanciti dalla Carta fondamentale - tanto che il presidente Mattarella, nel suo discorso di insediamento, lo ha considerato al primo posto tra quelli che realizzano ‘l’attuazione della Costituzione’ – è rimasto sostanzialmente inattuato. Lo dimostrano i dati sugli studenti che fruiscono di borse di studio (il 7% del totale, sono il 30% in Germania) o lo scandalo degli “idonei non beneficiari” di borse (il 20% del totale degli aventi diritto, con punte del 40 o addirittura del 70% in alcune regioni). Oggi l’intervento del relatore Fiano, che ha ripreso le convergenti sollecitazioni avanzate dal Partito Democratico e da altri gruppi parlamentari, ha chiarito l’interpretazione del legislatore, secondo la quale alla competenza regionale è assegnata la sola “promozione” del diritto allo studio universitario, mentre di conseguenza è affidata allo Stato, nell’ambito della sua competenza piena sull’istruzione universitaria, quella sugli altri aspetti costitutivi del diritto allo studio universitario: dalla definizione dei principi e delle regole di organizzazione del sistema, all’assegnazione di borse, assegni e altre provvidenze. L’auspicio è che ora il governo e le Regioni intervengano rapidamente per modificare l’attuale impianto legislativo e renderlo adeguato, anche in termini di dotazione finanziaria, alle necessità di attuazione dei principi sanciti dall’art. 34 della Costituzione.”

Lo dichiara Marco Meloni, deputato del Partito Democratico, componente della I Commissione della Camera.