• 19/11/2015

"Esprimiamo soddisfazione per il sì dell'aula alle mozioni sulle iniziative, anche in sede europea, per la tutela del settore risicolo italiano, con particolare riferimento all'importazione del riso dalla Cambogia. Il governo si è impegnato, tra l'altro, a intervenire in sede Ue a tutela del mercato italiano del riso, in particolare affinche' sia attivata la clausola di salvaguardia prevista dal Sistema delle preferenze tariffarie generalizzate in ragione della delicata situazione determinatasi con l'aumento progressivo delle importazioni a dazio zero dai Paesi aderenti all'accordo EBA, Everything But Arms.

Il nostro Paese è il primo produttore di riso europeo: sono circa 4.400 le aziende agricole su una superficie di almeno 235.000 ettari; l’area piemontese associata a quella lombarda della Lomellina rappresenta l’80% della area risicola italiana ma importanti sono anche le sonore del Veronese, del Ferrarese, del Mantovano o i 3.000 entri della zona di Oristano o piccole isole di grande pregio come quella di Sibari in Calabria. Questi sono i dati che ci dicono che dobbiamo tutelare il riso italiano e che il suo sostegno deve passare per la valorizzazione delmade in italy, contrastando le importazioni di prodotto spacciato come nazionale, possibili a causa della mancanza di un sistema di etichettatura di provenienza. Per questo occorre porre mano al regolamento comunitario che non prevede l'obbligatorietà dell'etichettatura trasparente. Il riso dà un contributo importante alla nostra ricchezza con 1 milione 600 mila tonnellate di risone, per un valore identificabile in circa 500 milioni €. Gli stabilimenti industriali, le palerie che procedono alla trasformazione, sono circa un centinaio, notevole anche l’ esportazione con una crescita del 9% su base annua. Il sostegno al riso italiano non può dunque che essere accompagnato alla promozione di una diffusa consapevolezza relativa alla sostenibilità ambientale, alla qualità e all’origine del prodotto”. Lo hanno dichiarato i deputati Pd della commissione Agricoltura Nicodemo Oliverio, capogruppo, e Fabio Lavagno.