• 13/07/2016

Quali sono gli orientamenti del governo rispetto all’incompatibilità, sancita dal decreto legge istitutivo e dal regolamento della Consob, del neo-assessore al Bilancio della giunta di Roma nel caso in cui mantenesse l’incarico come dirigente della  stessa Consob?”. Lo chiedono con un’interpellanza urgente, a prima firma Giampaolo Galli, 36 deputati del Partito democratico al presidente del Consiglio, al ministro dell’Economia e a quello della Pubblica amministrazione.

 “Il neo-assessore al Bilancio, Patrimonio e riorganizzazione delle partecipate del Comune di Roma, Marcello Minenna – spiegano - è attualmente dipendente a tempo pieno della Consob, dove ricopre l’incarico di responsabile dell’ufficio Analisi quantitative e innovazione finanziaria. Il decreto legge di istituzione della Commissione, all’articolo 2, stabilisce che ‘al personale in servizio è in ogni caso fatto divieto di assumere altro impiego o incarico o esercitare attività professionali, commerciali o industriali’. Non solo: il regolamento della Consob prevede che ‘ il dipendente è tenuto a prestare la propria attività con diligenza, correttezza e spirito di collaborazione (…), a osservare l'orario di lavoro, ad assolvere tempestivamente i compiti attribuitigli, attenendosi alle direttive di organizzazione e di indirizzo impartitegli’, che quando ciò sia riconosciuto d’interesse per l’Amministrazione, con deliberazione della Commissione i dipendenti possono essere autorizzati ad assumere un impiego presso amministrazioni, autorità ed enti pubblici in Italia ovvero presso enti od organismi internazionali'; che in tali casi il dipendente sia 'collocato in aspettativa senza diritto a retribuzione'. La situazione che si viene così a configurare desta stupore e preoccupazione”.

“In primo luogo – proseguono i deputati democratici  - perché due incarichi così impegnativi verrebbero svolti in contemporanea e, necessariamente, a tempo parziale, quando Roma ha invece bisogno di un assessore che si occupi a tempo pieno di questioni decisive come il bilancio e la riorganizzazione delle partecipate. Per quanto riguarda la Consob, poi, l’Ufficio analisi quantitative svolte una funzione di rilievo nell’ambito dei compiti che la legge affida alla Commissione e non può essere coordinato da un dirigente che svolga la sua attività in modo residuale rispetto ad altri compiti’”.

“Infine, tra i compiti affidati all’assessore Minenna vi sono in particolare quelli relativi alla riorganizzazione delle società partecipate, tra le quali anche Acea, società quotata in Borsa e quindi soggetta al controllo della Consob. Da qui deriverebbe una indebita commistione fra controllato e controllore, e quindi un potenziale conflitto di interessi, considerato che l’ufficio presso cui lavora Minenna ‘elabora analisi quantitative funzionali allo svolgimento delle attività di vigilanza in continuo sui mercati’ e non può dunque essere considerato estraneo all’attività di vigilanza”, concludono.