• 16/12/2016

“Ci sono solo due modi per spiegare la surreale conferenza stampa di Virginia Raggi sull’arresto di Raffaele Marra: o siamo davanti a un caso di sdoppiamento della personalità; oppure le parole della sindaca rappresentano l’incredibile tentativo di prendersi gioco dell’intelligenza e della memoria dei cittadini romani”. Lo dichiara Emiliano Minnucci, deputato del Partito democratico.

“Il dirigente – spiega – inspiegabilmente imposto, promosso e poi difeso dalla Raggi, al punto a far dipendere la sua stessa carriera politica con la permanenza di Marra in Campidoglio  (‘Non si tocca, oppure andiamo tutti a casa’, disse la sindaca), oggi diventa ‘solo uno dei 23mila dipendenti capitolini. Un declassamento un po’ troppo repentino per non far sorgere delle notevoli perplessità sulla buonafede della Raggi. Il fatto che quella che è stata definita ‘conferenza stampa’ si sia risolta, in realtà, nella lettura di un foglietto e di una fuga, fa venire il forte il sospetto che quel testo sia il risultato della riunione di Grillo con il suo staff nel vicino Hotel Forum”.

“In altre parole, è troppo facile per Grillo e la Raggi aver scelto e sostenuto un personaggio discusso come Marra per poi scaricarlo in modo tanto plateale. Piuttosto che continuare a prendere in giro i cittadini romani, spieghino perché Marra è rimasto al suo posto per così tanto tempo”, conclude.