• 25/02/2016

"Ricapitoliamo: una società privata (la Casaleggio associati) convoca e orienta una specie di talent per scegliere il candidato sindaco della capitale d'Italia. Si fa un breve video, lo si mette online e il pubblico sceglie. C'è qualche impresentabile, ma non e' un problema tanto anche quelli due voti li portano". Così Matteo Orfini, commissario del Pd di Roma, su Facebook in merito alle prossime amministrative.

"Votano - ammesso che i numeri siano veri - quattro gatti e si decide che a vincere sia una collaboratrice dei difensori di Previti. Dato che non è un caso, si sceglie per la campagna elettorale uno slogan fascisteggiante (roma ai romani). Così da non lasciare dubbi a che tipo di elettorato si vuole arrivare", aggiunge, "La candidata è obbligata a firmare un accordo per cui se non seguira' gli ordini del capo dovrà pagare un sacco di soldi. Il capo -giova ricordarlo- è un imprenditore che quindi persegue i suoi interessi privati, non certo quelli collettivi. Alla candidata affibbiano anche un tutor - perché' da sola farebbe danni. Solo che il tutor a sua volta è tutorato dal grande capo e non sa che dire se non lo sente. Tipo Ambra con Boncompagni. Solo che Ambra poi si è emancipata ed è diventata una grande artista, mentre qui non si vede alcuna evoluzione. Insomma, niente di nuovo. Interessi privati e politica di plastica".

"Noi preferiamo continuare sulla nostra strada: riconoscere i problemi e affrontarli. Stare tra le persone in carne ed ossa, andare dove e' piu' difficile. Cercare soprattutto chi ci critica per ascoltare con umiltà e dare risposte nuove.Perché questa è la politica. E della politica vera e sana oggi Roma ha un gran bisogno", conclude Orfini.