• 01/12/2015

“Mettere in discussione la celebrazione del Natale a scuola e negarla ai bambini significa che le colonne d'ercole dei valori fondanti della nostra comunità sono state superate. Farlo poi in nome di una presunta "attenzione" verso fedi religiose diverse dalla nostra è grottesco ed è il peggior servizio si possa fare al quel percorso di integrazione, che è ciò che desidera la stragrande maggioranza sia dei vecchi che dei nuovi cittadini, che in fondo chiedono solo di vivere insieme, pacificamente, nel rispetto reciproco, delle leggi, delle regole e degli usi e costumi di ciascuno”. Lo ha dichiarato il deputato Pd Marco Bergonzi che aggiunge: “ Negare ciò che siamo, che è parte indissolubile della storia, della cultura e delle tradizioni del nostro Paese, negare valori condivisi sia da credenti che da non credenti è una strada sbagliata che porta a contrapposizioni, chiusure e alla sacrosanta difesa dei valori che si mettono in discussione. Non è neanche ciò che chiedono gli stranieri, che non si sognano (salvo casi sporadici di estremismi), di pretendere che il Paese che li ha accolti, rinunci ai propri valori. Non dovrebbe esserci bisogno di ribadire che lo stato è laico, è ovvio ed indiscutibile, ma quando si rivestono ruoli di insegnamento occorre la consapevolezza che lì si formano gli Italiani di domani ed impoverirli, negando loro la magia del Natale ed i valori profondi che lo accompagnano, significa fare un pessimo servizio a loro all’intera comunità.

“Scaricare il proprio laicismo esasperato sui bambini, sui ragazzi – prosegue Bergonzi - non può avvenire ad opera di chi dovrebbe "insegnare": una scuola così senz’altro non forma. Al triste corollario di episodi come questo vi è poi lo squallido show dei politici che si ergono ad ‘eroi’ ‘difensori del tempio’, utilizzando l’ occasione per declamare proclami e calcare la passerella alla perenne ricerca di "grattare" qualche voto qua e là. Sono peraltro gli stessi che compiono pellegrinaggi interessati in occasione di calamità naturali, che sui luoghi dei disastri hanno la ricetta per tutto, che, se governassero porterebbero più aiuti, più soldi, più sicurezza. Intenti in realtà solo ad approfittare della situazione per sciacallare consensi. Due facce della stessa medaglia di latta, anzi forse la stessa”.