• 19/05/2015

Un fiocco lilla per la giornata nazionale dei disturbi del comportamento alimentare

“Il tema trattato dalla proposta di legge, che nasce dal confronto sull’esperienza e sulle competenze maturate all’interno dell’ULSS 10 Veneto Orientale, dove è attivo un Centro che ha raggiunto risultati riconosciuti in tutto il territorio nazionale, è senza dubbio molto delicato. Sono tuttavia convinta che sia urgente fornire alle famiglie delle persone affette da disturbi del comportamento alimentare uno strumento per evitare di dover assistere alla morte dei loro cari. Credo inoltre che il trattamento sanitario obbligatorio per la nutrizione debba essere fornito dal Servizio Sanitario Nazionale, nelle strutture pubbliche di tutta Italia, e debba essere gestito da una équipe multi professionale includente almeno psichiatri, esperti in nutrizione clinica e pediatri”. Lo ha detto la deputata del Pd, Sara Moretto, che oggi ha presentato la proposta di legge per l’introduzione dell'articolo 34-bis della legge 23 dicembre 1978, n. 833, in materia di accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori per la cura di gravi disturbi del comportamento alimentare.

“Secondo la letteratura scientifica - commenta il dott. Pierandrea Salvo, Direttore del Centro per la cura e la riabilitazione dei disturbi del comportamento alimentare di Portogruaro (VE) - va incontro a morte il 6 – 10% delle persone affette da anoressia e almeno la metà di queste morti è conseguenza della malnutrizione e delle sue complicanze. La normativa attuale prevede l’erogazione di cure in regime di obbligatorietà solo se esistono alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici, se gli stessi non vengano accettati dal paziente e se non vi sono le condizioni e le circostanze che consentano di adottare tempestive ed idonee misure sanitarie extraospedaliere. Nella pratica clinica, quando i pazienti si oppongono ai suddetti trattamenti non vi è la possibilità di disporre un trattamento obbligatorio. Nei casi in cui questo venga disposto – continua il Dott. Salvo, consulente tecnico della proposta di legge - i servizi psichiatrici di diagnosi e cura non risultano dotati di competenze nutrizionali mentre i reparti internistici non sono dotati delle necessarie misure di sicurezza e delle competenze necessarie alla gestione di pazienti oppositivi. Ne risulta che i trattamenti obbligatori, seppur spesso assolutamente salva vita, nel nostro Paese non vengono erogati”.

“Ci adopereremo affinché venga riconosciuta la data del 15 marzo come la giornata nazionale dei disturbi del comportamento alimentare e per questo oggi abbiamo consegnato a tutti i partecipanti un fiocco lilla, simbolo della ricorrenza”, ha aggiunto Giusi Poletti, rappresentante del coordinamento nazionale per i disturbi alimentari.