• 05/02/2019

“Ristabilire la piena funzionalità del Consiglio Superiore di Sanità, dopo l’azzeramento dei componenti del massimo organo di consulenza tecnico scientifica del ministero della Salute, rimossi senza averli mai incontrati, era una ferita da risanare. Inspiegabile è però la scelta di un ministro donna di mortificare le eccellenze scientifiche femminili che in Italia non mancano, riducendo drasticamente la loro presenza nel Css. A tutti i membri vecchi e nuovi l’augurio di operare al meglio, nell’interesse del servizio sanitario nazionale, valorizzando i contributi della ricerca scientifica e delle loro evidenze, aiutando il Paese a rifuggire da atteggiamenti antiscientifici e da pseudo studi o terapie che nulla hanno a che vedere con la scienza, come è accaduto con il cosiddetto ‘metodo’ Stamina”.