• 26/03/2015

"In qualità di medico sono ben consapevole del ruolo insostituibile e prezioso di tutti i professionisti sanitari e quindi anche degli infermieri. Sono altrettanto convinta e sostenitrice dell'importanza del lavoro in équipe multidisciplinare, che contribuisce a facilitare l'opera del medico, e a realizzare l'unico fine che tutti insieme siamo chiamati a perseguire: la tutela della salute del malato. La mia proposta di legge sull'atto medico punta proprio al raggiungimento di questo obiettivo, mantenendo integra la qualità del lavoro degli infermieri e degli altri operatori della sanità senza aggiungere nulla a ciò che è già insito nel ruolo della classe medica". Così Vittoria D'Incecco, deputata del Partito Democratico e componente della Commissione Affari Sociali della Camera, replica alle contestazioni dei Collegi Ipasvi di Chieti, Pescara, L'Aquila e Teramo, relative alla proposta di legge sull'atto medico, di cui è prima firmataria.

"Sono profondamente rammaricata - prosegue la deputata democratica - per il tenore dei rilievi riguardanti le intenzioni della mia proposta, sicuramente fatta in buona fede e aperta a qualsiasi contributo e possibile giusta modifica. Il ruolo, certo anacronistico, del medico ‘padre e padrone’ della sanità e l'autoreferenzialità non fanno parte, e chi mi conosce lo sa, del mio bagaglio culturale e della mia lunga e vissuta esperienza nel campo della professione medica”.

“In un momento storico in cui sempre più il malato richiede un riferimento di cura certo a cui affidarsi – aggiunge Vittoria D’Incecco - il rapporto medico-paziente non si contrappone e non marginalizza le altre professioni sanitarie: anzi, a mio avviso, le coinvolge. La figura del medico rappresenta una garanzia per i pazienti e la responsabilità che egli assume tutela anche gli altri professionisti sanitari”.

“L'intento della proposta di legge non è quello di sottovalutare o penalizzare le competenze specialistiche e la professionalità degli altri operatori della sanità, ma piuttosto valorizzarle e promuoverle facendo chiarezza sulla definizione delle competenze mediche nel campo della prevenzione, diagnosi e cura, nella certezza che il lavoro di gruppo è un punto fermo e imprescindibile nel percorso di cura di un paziente”, conclude Vittoria D’Incecco.