• 08/10/2015

“In ambito civilistico, fermo restando la responsabilità extracontrattuale degli operatori, la struttura sanitaria, sia pubblica che privata, risponderà contrattualmente per tutti gli operatori dipendenti e non di cui la struttura stessa si dovesse avvalere”. Lo ha dichiarato Federico Gelli, deputato del Pd e relatore del ddl sulla responsabilità professionale in commissione Affari Sociali alla Camera, che spiega così le novità introdotte dai primi due emendamenti presentati questo pomeriggio al testo del ddl stesso.

“Tutto questo – spiega Gelli - si applicherà anche alle prestazioni svolte in regime intramurario. Inoltre, fra le novità quella di prevedere che le linee guida e le buone pratiche cui il medico deve attenersi saranno valide solo se emanate da società scientifiche iscritte in un apposito elenco presso il ministero della Salute. Oggi, invece, con il decreto Balduzzi ci si limita a parlare solo di linee guida e buone pratiche ‘accreditate dalla comunità scientifica’.

“Riguardo all’art.7 – continua il deputato democratico - si prevede anche l’introduzione dell’obbligo di tentativo di conciliazione per tutte le parti, comprese le compagnie assicuratrici della struttura sanitaria e del medico. Per quanto invece riguarda l’azione di rivalsa, la struttura sarà obbligata a comunicare al medico l’instaurazione del giudizio risarcitorio mediante notifica nell’atto di citazione. In caso di omissione o incompletezza della comunicazione dell'atto, l’azione di rivalsa sarà dichiarata inammissibile”.

“Se il Ddl non subirà profonde modifiche lungo l’iter parlamentare e il testo sarà approvato rapidamente, possiamo dire di trovarci di fronte ad una riforma storica per tutto il settore sanitario che si attendeva da anni”, conclude Federico Gelli.