• 21/11/2014

“Lasciano di stucco le parole con cui autorevoli esponenti del Ncd hanno chiesto di escludere l'identità di genere dal programma organizzato dal ministero della Pubblica Istruzione. Ciò segnerebbe un intollerabile passo indietro”. Così Simona Malpezzi, deputata del Partito Democratico e componente in Commissione Cultura alla Camera, commenta la richiesta di alcuni parlamentare di Ncd di escludere l’identità di genere dal programma organizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione, sotto l’egida dell'UNAR, dal 24 al 30 novembre nelle scuole di ogni ordine e grado".

“Già è stato molto grave – continua Malpezzi - bloccare la diffusione dell'opuscolo promosso dall'Unar "Educare alla diversità a scuola”. In un momento, poi, dove si assiste all'intensificarsi di episodi discriminatori e omofobici nei confronti di molti studenti, queste parole suonano davvero fuori luogo”.

“Oggi più che mai – spiega la parlamentare democratica - è necessario sostenere iniziative che nelle scuole insegnino il valore della diversità e del rispetto degli altri. Non si tratta chiaramente di attaccare l'idea di famiglia tradizionale di famiglia ma semplicemente dell'affermazione di principi inderogabili che insegnino il valore della diversità e educhino alla differenza di genere in un clima di serenità e rispetto delle differenze”. “Mi auguro che il Miur dia un segnale in questo senso rispondendo con azioni concrete a questa emergenza”, conclude Simona Malpezzi.