• 20/05/2015

“Qual è il cuore del provvedimento ‘La buona scuola’? Dare risposte differenziate alle necessità universali. I bambini e i ragazzi sono tutti diversi. Una scuola che sia davvero ascensore sociale, che non sia preda del nozionismo, che non sia il luogo dell'omologazione è una scuola che prevede risposte diverse per persone diverse, a ciascuno secondo le sue necessità e dà ciascuno secondo le sue capacità”. Lo ha detto Roberto Rampi, deputato Pd in commissione Cultura.

 

“Questa è la scuola dell'autonomia - ha proseguito Rampi -, dove orari, materie e metodi si differenziano, dove raggiungere un obiettivo universale di crescita umana e personale, valorizzando i talenti dei ragazzi a partire dalle capacità dei docenti. Per fare questo il provvedimento mette risorse, per la prima volta dopo decenni. Risorse materiali e risorse umane. Slega i lacci e i lacciuoli della burocrazia, costruisce una scuola più del territorio e meno del Ministero. E investe 3 miliardi, 200 milioni per la valorizzazione dei docenti e 5 miliardi per edilizia scolastica. Si è parlato molto dei nuovi poteri del dirigente scolastico, meno delle nuove opportunità, del ritorno della cultura, dell'arte, del cinema e della musica nella scuola. Abbiamo rafforzato la collegialità, perché a scegliere non sia il Preside, ma il Preside come rappresentante di un'intera comunità educante. Non uno sceriffo ma un direttore d'orchestra, insomma. Al centro del provvedimento la continuità didattica, strumento fondamentale per la crescita umana dei ragazzi. Siamo di fronte ad un investimento che riguarda le future generazioni, dalla crisi - economica, morale, civile - si esce solo con più cultura e più scuola”.