• 16/01/2015
La vice presidente della Camera: questo non è il momento delle polemiche

“C’è chi riesce a commentare la liberazione delle due cooperanti italiane, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, rapite a fine luglio in Siria, con le parole: ‘uno schifo’. Io invece voglio esprimere la gioia e la soddisfazione per il rientro in Italia di due ragazze che hanno scelto di alleviare le sofferenze di chi è vittima inconsapevole di guerre e per il lavoro di squadra silenzioso e lontano dai riflettori che ha visto impegnate tutte le istituzioni del nostro Paese”.

Così la vice presidente della Camera. Marina Sereni.

“E’ legittimo riflettere sulle condizioni di sicurezza e sull’opportunità di alcune iniziative di solidarietà e di cooperazione nelle aree di maggiore tensione- continua - Ma noi dobbiamo anche apprezzare e difendere il valore di coloro che sentono il bisogno di impegnarsi in prima persona per portare aiuto e sollievo alle vittime delle guerre, per quei giornalisti coraggiosi che sentono il dovere di documentare e informare su ciò che accade nelle aree di conflitto. L’Italia può e deve contribuire per porare aiuti materiali ai profughi e alle vittime della guerra in corso in Siria per sostenere l’azione dell’inviato speciale dell’Onu Staffan De Mistura, per sollecitare ogni azione politico-diplomatica che possa far cessare le violenze nell’area. E al tempo stesso, dobbiamo continuare a lavorare - sempre lontano dal clamore a dai riflettori – per far tornare a casa tutti i nostri connazionali. Penso agli ostaggi ancora nelle mani di rapitori, Padre Dall’Oglio e Giovanni Lo Porto, ma anche ai fucilieri di Marina, Latorre, ora convalescente in Italia, e Girone trattenuto in India”.

“ In questi giorni non vorrei sentire polemiche e distinguo – conclude Sereni - ma parole di benvenuto per le ragazze e plauso per chi è riuscito a riportarle a casa”