• 11/07/2014

“La soppressione del Magistrato alle Acque non significa ovviamente una soppressione delle competenze che questo organismo aveva, ma impone una loro nuova attribuzione. Come deputati del PD abbiamo chiesto, con un emendamento, che tutta una serie di funzioni vengano date in prima battuta al Commissario straordinario del Comune di Venezia. Per poi essere trasferite in via definitiva al sindaco metropolitano di Venezia”.

Così il vice presidente del gruppo del PD alla Camera, Andrea Martella, spiega i contenuti di un emendamento presentato come primo firmatario al provvedimento di conversione del decreto-legge (24 giugno 2014, n. 90) ‘recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari’. L’emendamento è stato sottoscritto dagli altri 18 deputati democratici veneti.

“L’emendamento propone di modificare l’articolo 18 del provvedimento che ad oggi prevede di trasferire ogni funzione al Provveditorato territoriale per le opere pubbliche, articolazione periferica del Ministero per le Infrastrutture. Noi invece chiediamo di attribuire all’istituzione metropolitana le competenze relative all’estuario veneto, da quelle di polizia e vigilanza lagunare a quelle che si legano alle attività di salvaguardia lagunare e monumentale e di tutela-prevenzione dagli inquinamenti delle acque. Non da ultimo chiediamo di assegnare anche le risorse umane e strumentali legate a queste funzioni e che sono state fino ad oggi nella disponibilità dell’organico del Magistrato alle Acque”.

“Si tratta di trasferimenti di poteri già previsti nella proposta di legge per l’istituzione della Città Metropolitana presentata nel 2010. Crediamo - conclude Martella - che questo riconoscimento sia doveroso: in nome di quella autonomia nel governo del territorio e di quel rafforzamento di poteri che stanno nella natura stessa della Città Metropolitana”.