• 03/03/2015

E non sono affatto chiariti i loro rapporti con il neofascista Mokbel

“Avevo sollevato problemi consistenti in merito alla decisione di dare la libertà condizionata a Francesco Mambro e Valerio Fioravanti ma ho avuto risposte burocratiche”.

E’ il commento del deputato Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime del 2 agosto, alla risposta data questa mattina alla Camera dal Sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri alla sua interrogazione del 6 agosto 2013 con la quale chiedeva un’indagine ispettiva sulle procedure che hanno concesso la libertà condizionale ai due esecutori della strage di Bologna (85 morti e 200 feriti) condannati a ben 7 ergastoli ciascuno.

“Il Sottosegretario non ci ha convinto affatto. Ferri ha sostanzialmente affermato che i due stragisti hanno dimostrato un “sicuro ravvedimento”; che hanno “vanamente tentato di prendere contatti con i congiunti delle persone uccise nella strage di Bologna” e che i provvedimenti assunti dal Tribunale di Sorveglianza di Roma non sono stati adottati “in violazione di norme procedimentali”. In realtà, la prova dell'avvenuto ravvedimento fu basata solo su un appello di varie personalità in relazione alla attività prestata dai due a favore della associazione «Nessuno tocchi Caino», che era stata tra i promotori di una campagna mediatica di disinformazione, abilmente orchestrata, con la diffusione dell'appello «E se fossero innocenti» a favore di Mambro e Fioravanti. Ci preoccupata inoltre la questione non chiarita dei rapporti tra i due e il neofascita Gennaro Mokbel, emersi dalle intercettazioni a carico di quest’ultimo che affermava di avere speso ‘un milione e duecentomila euro’ per farli uscire dal carcere. Ferri ha confermato che “sono effettivamente emersi contatti diretti del Morkbel e di sua moglie con la Mambro e Fioravanti”, definendoli non di natura “penalmente rilevante” e aggiungendo che potranno essere comunque “valutati dalla magistratura di sorveglianza”. Dopo 17 mesi di attesa, conclude Bolognesi, la risposta del governo non è stata affatto esaustiva. Come familiari delle vittime crediamo che persistano le coperture degli esecutori e dei mandanti degli eccidi che hanno insanguinato il nostro Paese. Anche la mancata esecuzione, da parte di tutti gli apparati della Direttiva Renzi - che prevedeva il completo versamento delle carte sulle stragi all’Archivio di Stato – conferma questa nostra denuncia”.