• 10/06/2015

“Troppi ritardi e omissioni da parte degli enti che devono depositare i documenti”. Lo denuncia con un’ interrogazione al Presidente del Consiglio Paolo Bolognesi, deputato PD e presidente dell’Associazione 2 agosto 1980, il quale spiega: “Ad un anno dalla Direttiva che ha disposto la declassificazione e il versamento all’Archivio centrale dello Stato degli atti sulle stragi (dal 1969 al 1984), sono emerse numerose criticità procedurali nella sua applicazione. Ad esempio: le amministrazioni non forniscono un elenco dei documenti sulle stragi conservati nei loro archivi, impedendo così una verifica della correttezza e completezza del versamento. Inoltre, Ministeri e Servizi di informazione per la sicurezza devono versare tutta la documentazione sulle stragi in loro possesso senza operare alcuna pre-selezione degli atti che preluderebbe ad una possibile arbitraria esclusione di uno o più documenti”. Inoltre, denuncia l presidente dell’Associazione 2 agosto 1980, “il Ministero degli Esteri ha risposto ai familiari delle vittime delle stragi di non avere ‘nulla con la dicitura Piazza della Loggia, Piazza Fontana o altre stragi e pertanto non versiamo nulla’, offendendo così – afferma Bolognesi – l’intelligenza dei cittadini italiani e la memoria delle vittime dato che sono giudiziariamente noti i rapporti di depistatori, come Licio Gelli, e terroristi neofascisti con i paesi del Sudamerica (…) e pertanto le ambasciate non possono non avere ricevuto segnalazioni e/o informazioni in merito a fatti criminali così rilevanti. Il deputato, inoltre, accusa il “Ministero dell’Interno” di non avere ancora versato “le carte dell’ex Ufficio Affari Riservati (…), dal 1965 in poi, in cui si trovano sicuramente – lo sappiamo dalle perizie effettuate per conto della magistratura - atti che riguardano la strage di Piazza Fontana”. Per queste, ed altre criticità riportate nella sua interrogazione parlamentare, Bolognesi chiede l’intervento del presidente del Consiglio con “provvedimenti risolutori” “dei comportamenti omissivi delle Amministrazioni”, “dell’arbitraria facoltà data a chi fino ad oggi ha coperto le carte sulle stragi di scegliere a suo piacimento quali versare”, “affermando così il principio che in questo Paese la verità non è una concessione, ma un diritto da garantire ad ogni cittadino”.