• 18/11/2014

“Abbiamo seguito con molta attenzione la questione della declassificazione dei documenti relativi alle stragi che hanno insanguinato il nostre Paese e che sono purtroppo rimaste impunite. Continueremo a vigilare affinché questo percorso, molto complicato e che dovrebbe concludersi non prima del giugno 2015, abbia un esito fruttuoso. Bisogna dare atto alla sensibilità politica del presidente Renzi e del sottosegretario Minniti che hanno voluto avviare l’apertura di tutti gli archivi dello Stato ma sulla materia della trasparenza c’è molto da lavorare. Come è noto non stiamo parlando di segreto di Stato: la legge vigente lo impedisce nei casi di stragi. La norma più generale in merito alla ‘copertura’ degli atti della Pubblica Amministrazione, quindi non solo dei Servizi, è contenuta nel Codice dei Beni culturali e del paesaggio e prevede la loro declassificazione non prima di 40 anni se si tratta di provvedimenti di natura penale, di 50 per gli atti di politica estera o interna dello Stato e di ben 70 nel caso di documenti contenenti dati sensibili relativi alle persone. Su questa norma ho più volte sollecitato il governo e il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ad intervenire per renderla coerente con la legge che stabilisce nei trenta anni il termine di decadenza del segreto di Stato perché così come è scritta oggi rappresenta, in effetti, uno strumento poco agile per muoversi tra documenti che la collettività ha finalmente diritto a consultare”.

Lo ha detto Rosa Calipari, vice presidente della Commissione Difesa e componente del Comitato per la Sicurezza della Repubblica.