• 26/09/2016

"L'esito del referendum ‘Prima i nostri’ nel Canton Ticino in Svizzera è una chiara rappresentazione delle nuvole minacciose e avvelenate che stanno coprendo il cielo d'Europa. Come rilevato dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il referendum ticinese potrà difficilmente avere effetti pratici. Esso viola la stessa Costituzione elvetica ed è in contrasto con il principio della libera circolazione delle persone alla base degli accordi tra la Svizzera e l'UE. Tra gli effetti politici del referendum ticinese vi è però quello di rendere evidente come la linea politica della paura, tracciata da forze politiche irresponsabili in tutta Europa, sia irrazionale e controproducente. Da questa parte del confine, tra queste forze politiche, che cercano di colmare il vuoto dei loro programmi toccando e alimentando il senso di smarrimento che come tutti i cittadini d'Europa viviamo in un periodo di profondi mutamenti sociali e economici, si distinguono le imbarazzate dichiarazioni del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e del deputato e segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi. La loro tradizionale propaganda contro gli immigrati sembra, in effetti, avere avuto molto successo. Peccato che sia risultata efficace soprattutto dalla parte sbagliate del confine - più a nord, troppo a nord - a danno di migliaia di cittadini lombardi che magari li hanno anche votati. L'auspicio è che quanto avvenuto in Ticino rappresenti per loro finalmente una sveglia e li induca a rappresentare chiaramente gli interessi dei lombardi, senza demagogia, e a capire che presto o tardi il populismo genera mostri e forze soltanto distruttrici". 

Così Lia Quartapelle deputata milanese e capogruppo PD nella commissione Esteri alla Camera dei Deputati.