• 22/01/2015

"Non accettiamo che la Lega strumentalizzi pretestuosamente le dichiarazioni del ministro Gentiloni. Da sempre sosteniamo che non esiste un collegamento tra l’immigrazione e il terrorismo, e chi invece si ostina a rintracciarlo dimostra di non conoscere il fenomeno. I terroristi che tornano per colpire l’Occidente rappresentano un investimento per chi li ha “formati” e non verrebbero mai esposti al rischio di un viaggio su un barcone. Semmai, il vero rapporto tra immigrazione e radicalismo è che, spesso, chi gestisce il traffico di esseri umani finanzia poi con quei soldi alcune organizzazioni terroristiche.
La crescita del fondamentalismo non dipende dall’immigrazione, ma dalla voglia di rivalsa sociale che attecchisce in soggetti vulnerabili. Un dato importante da sottolineare è, infatti, che il fenomeno non riguarda nonni e padri, spesso assolutamente integrati, ma i loro figli, nati e cresciuti in Occidente, oltre ad una piccola percentuale, purtroppo crescente, di convertiti all’Islam. Vista la grande sfida al terrorismo che l’Italia, insieme all’Europa, dovrà combattere, confidiamo che ci sia da parte di tutte le forze politiche un’assunzione di responsabilità che si fondi sulla realtà dei fatti, mettendo da parte facili analisi populistiche".

Lo afferma Andrea Manciulli, vicepresidente della commissione Esteri e presidente della delegazione parlamentare presso l’assemblea Nato.