• 09/10/2015

Così si rischia l’aumento dei contenziosi

“Lo scorporo fra le politiche sociali e le politiche sanitarie, previsto dall'emendamento di Russo approvato dal Senato, rischia di far aumentare i conflitti di competenza fra Stato e Regioni e stride con le attuali politiche regionali che, per tenere il passo con un sistema che cambia, vedono una sempre più una stretta e necessaria integrazione fra questi due settori. Un’integrazione indispensabile anche per porre un freno a tutte quelle differenze territoriali acuitesi nell'ultimo decennio a causa del federalismo. Dobbiamo tenere a mente che le politiche sociali hanno a che fare con la vita quotidiana delle persone più fragili. Il nostro compito deve essere quello di garantire loro gli stessi diritti, a prescindere dalla regione in cui risiedono”. E’ quanto dichiarato da Federico Gelli, deputato e responsabile sanità del Pd dopo l’approvazione dell’emendamento di Francesco Russo (Pd) all'articolo 30 del ddl Boschi che prevede la possibilità di devoluzione della potestà legislativa sulle disposizioni generali e comuni per le politiche sociali alle Regioni.

“L’obiettivo del Governo, con questa riforma, era quello di rafforzare i poteri dello Stato centrale per alcuni temi di rilevanza fondamentale come quello della tutela della salute, garantendo su tutto il territorio gli stessi diritti ai cittadini e riducendo nel contempo quei conflitti di competenze tra Stato e Regioni che avevano caratterizzato la precedente legislazione concorrente. Non a caso, nel nuovo articolo 31 che modifica l’articolo 117 della Costituzione, vengono attribuite allo Stato in via esclusiva le disposizioni generali e comuni per la tutela della salute, restringendo così di molto lo spazio per la legislazione regionale. Ora però, con l’emendamento di Russo si rischia di vanificare il tutto. Auspico che, nel prossimo passaggio del ddl alla Camera, ci sia l'opportunità per porre rimedio a questo grave errore”, ha concluso Gelli.