• 18/12/2014

“La commissione Giustizia continua a lavorare alla proposta di legge che inserisce nel nostro Codice penale il reato di tortura. Oggi abbiamo discusso come superare alcune criticità del testo segnalate da autorevoli interlocutori che abbiamo ascoltato nelle audizioni come: Amnesty International, l’Associazione nazionale Magistrati, il vice direttore del Dap, Mauro Palma, il prefetto Pansa, i professori Francesco Viganò e Tullio Padovani e Patrizio Gonella, presidente di Antigone. Tutti hanno sostenuto la necessità di specificare in modo più rigoroso i contorni del reato di tortura, che si applica al pubblico ufficiale come ad ogni altro cittadino, e la specifica finalità dolosa. Alla luce di questo, ho presentato un emendamento che ha recepito le osservazione mantenendo l’impostazione e la struttura della norma approvata dal Senato ma, prima del voto, il Movimento 5S ci ha chiesto una breve pausa di riflessione per approfondire le questioni aperte. Naturalmente la richiesta è stata accolta e dunque il voto definitivo per portare il testo in Aula è stato rinviato”.

Così il relatore del provvedimento sul reato di tortura, il democratico Franco Vazio.