• 18/01/2017

Tidei, Zampa e Quartapelle, “in gioco diritti civili e politici”

“E’ una notizia grottesca nelle proporzioni ma preoccupante per le conseguenze". Lo affermano le deputate del Partito Democratico Marietta Tidei, Sandra Zampa e Lia Quartapelle in merito a quanto accaduto a Diyarbakir, una delle città più importanti  della Turcia, abitata da popolazione curda, la cui procura ha chiesto 142 anni di prigione per  Selahattin Demirtas leader del partito democratico dei popoli (HDP)  e 83 anni per la sua omologa collega di partito Figen Yuksekdag, entrambi detenuti nel carcere di massima sicurezza di Edirne.

“Qualora venisse confermata – prosegue la nota -  questa condanna priverebbe definitivamente quello che è il terzo partito del parlamento turco dei suoi due capi minando i fondamenti stessi della rappresentanza democratica nonché la certezza dei più essenziali diritti civili e politici. Va peraltro ricordato che a scontare la carcerazione preventiva non sono solo i due leader nazionali dell’’HDP ma anche nove deputati nazionali oltre a diversi sindaci e co-sindaci del medesimo partito.

Quanto alle motivazioni colpisce che, in quanto leader di un partito votato da milioni di cittadini,  si venga accusati di "dirigere una organizzazione terroristica" "incitare all'odio e alla violenza" "aver mostrato solidarietà nei confronti di criminali". È evidente che si tratta di reati di opinione e che proprio per questo non possono essere applicati a personaggi pubblici nell’esercizio del proprio mandato a meno di non smantellare lo stato di diritto e trasformare una democrazia in autocrazia. Non possiamo peraltro non notare come questa richiesta di condanna sia una logica conseguenza della riforma costituzionale  votata lo scorso 17 maggio, dunque due mesi prima del fallito golpe, che ha abolito l’immunità parlamentare in Turchia. Siamo costernate perché – proseguono sempre le due deputate PD - pur avendo da subito mostrato solidarietà e sostegno alle istituzioni turche per l’aggressione subita lo scorso 15 luglio, ma anche  per tutti gli attentati terroristici che stanno purtroppo segnando e minando la tranquillità e la sicurezza della vita civile nel paese, la reazione delle istituzioni punta a identificare una forza popolare e democratica, da sempre leale alla costituzione, con una centrale terroristica. Come non ricordare a tale proposito la chiusura di alcune emittenti satellitari in lingua curda, tra cui anche una con sede in Italia Med Nuce, e addirittura una tv di cartoni per bambini, sempre accusate di diffondere messaggi e propaganda terroristica. Dobbiamo fermare questa aspirale di paura e terrore prima che sia troppo tardi. Non possiamo lesinare sforzi né come italiani né come europei per salvaguardare la libertà e lo stato di diritto in Turchia, un paese di cui siamo e vogliamo restare amici per sempre. Proprio per questo chiederemo nei prossimi giorni un incontro al nuovo ambasciatore della Turchia nel nostro paese Murat Salim Esenli”.