• 25/06/2014

“A che punto sono le rogatorie internazionali riguardanti l’inchiesta sulla strage di Ustica che la Procura della Repubblica ha rivolto a Stati amici e alleati e quali iniziative intenda adottare nel caso che alcune rogatorie non ricevano risposte, al fine di giungere, finalmente, alla verità su una pagina buia della nostra storia”.

E’ quanto chiedono con un’interrogazione al ministro della Giustizia i deputati del Partito democratico Andrea De Maria, Walter Verini e Enzo Amendola ricordando il 34° anniversario della Strage di Ustica, nella quale persero la vita 81 innocenti cittadini italiani.

I tre deputati ricordano che “la Corte di Cassazione, con sentenze definitive, ha stabilito che il DC 9 Itavia, in volo fra Bologna e Palermo, è stato abbattuto quel terribile 27 giugno da un missile e che la Procura della Repubblica di Roma, dopo le dichiarazioni del Presidente della Repubblica emerito Cossiga nel 2007, ha riaperto le indagini al fine di giungere alla completa individuazione dei responsabili diretti e materiali. Ma per le modalità e la posizione geografica della strage appaiono assolutamente indispensabili conoscenze e informazioni che possono essere in possesso delle forze armate di altri Paesi, come ad esempio informazioni riguardanti le postazioni di rilevamento militari, basi radar, aerei in volo. Per ottenere questo risultato sarebbe molto importante che il parlamento approvi presto la Convenzione relativa all'assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell'Unione europea, fatta a Bruxelles il 29 maggio 2000. L’iter necessario alla ratifica è già avviato e speriamo si concluda in tempi brevi perché la Convenzione semplifica e rende più efficaci le formalità e le procedure inerenti alle richieste di assistenza giudiziaria, introducendo forme e tecniche specifiche di collaborazione «rafforzata» con le autorità giudiziarie degli altri Paesi europei. Dopo l’accertamento giudiziario dei depistaggi che hanno pesantemente ostacolato le ricerche, è irrinunciabile un’azione incisiva per ricostruire quella verità che le vittime e il paese attendono da molto tempo”.