• 20/10/2016

“Formazione per gli operatori e videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia, come nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità. Una novità importantissima che nasce dal lavoro congiunto di 4 commissioni tra la XII Affari Sociali e Sanità di cui ho l’onore di essere la vicepresidente. Il provvedimento è frutto di una difficile intesa in cui sono state coinvolte anche tutte le minoranze, con questo testo unificato c’è sicuramente un passo in avanti nella prevenzione di fenomeni di violenza, il Parlamento ha dimostrato ancora una volta di trovare risposte e nel non chiudere gli occhi rispetto a quello che sta accadendo purtroppo in molte parti d’Italia. Le nuove possibilità di videosorveglianza sono solo uno dei sistemi di prevenzione e controllo per la tutela dei più deboli, questa legge mette in campo diversi strumenti che comunque tutelano sempre la privacy degli operatori. L’installazione delle telecamere dovrà sempre essere prima autorizzata dal collegio sindacale delle struttura e dovrà sempre rispettare la privacy degli utenti e la libertà educativa degli insegnanti". Lo dichiara Daniela Sbrollini, vicepresidente della commissione Affari Sociali

"Tutte le famiglie italiane - prosegue - devono potersi sempre fidare delle strutture in cui lasciano i propri cari, che siano strutture educative o di assistenza sociosanitaria, ciò deve valere soprattutto per le realtà pubbliche. La nuova legge prevede che nella conferenza stato regioni si approvino nuove linee guida di maggior apertura in materia di visite all’interno delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità così da garantire non solo una miglior qualità della vita dell’utente, ma anche un maggior controllo della struttura. Finalmente nella legge si riconosce il burnoute cioè una particolare forma di stress lavorativo che può derivare da un attività prolungata particolarmente impegnativa. Lavorare come operatori educativi con bambini nei nidi e nelle materne e a contatto con anziani è un lavoro difficile, molto spesso usurante dal punto di vista fisico ma soprattutto dal punto di vista psicologico. Gli operatori vanno sostenuti, motivati e ricollocati per alcuni periodi così come è necessario sostenere una formazione costante permettendo anche un controllo periodico dell’idoneità degli operatori stessi. È previsto proprio per la formazione di tutti gli lavoratori del settore un fondo triennale pari a 5 milioni di euro annui fino al 2019. Questo nuovo impianto di regole mette al centro l’utente della struttura".

"Abbiamo trovato una soluzione che garantisca maggiori tutele per tutte le parti, in particolare per bambini in età prescolare, per anziani non autosufficienti e per le loro famiglie. Ancora una volta  - conclude Sbrollini - questo risultato testimonia la grande sensibilità del Parlamento e del Governo sui temi del sociale. In questi anni troppe volte la cronaca ci ha riportato situazioni di violenza inaccettabili, con questo voto il Parlamento ha dato una risposta concreta attesa da tutti gli italiani.”