• 25/11/2015

''Un 25 novembre col cuore stretto, in lutto per la gioia falciata di Valeria e molte come lei''. Lo afferma la deputa del Pd, Barbara Pollastrina, in merito alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. ''Mai come ora si puo' vedere il filo che lega il destino di milioni di donne. Il conflitto brutale (schiavitu', tratta, stupri) o piu' subdolo (molestie e violenze in famiglia) per il dominio sul loro corpo e la loro liberta' fino all'annientamento della vita''.

''C'e' dunque - prosegue l'ex ministra per le Pari opportunita' - qualcosa di simile tra la violenza alla 'propria' donna - e cioe' la proprieta', il possesso di un essere umano - e la furia dello stupro etnico o della tortura contro le migranti in attesa di un barcone che forse le puo' salvare. E' l'affermazione malata o fanatica di un'identita' maschile che sfocia nell'odio, nella scelta della morte contro la vita''.

''Faccio mie le parole del presidente del consiglio: e' una battaglia che si vince con la sicurezza e la cultura. Certo, sicurezza e cultura, che si tratti di investimenti per un piano mirato per le donne minacciate in famiglia (prevenzione, informazione, aiuti alla vittima, fondi per i comuni e i centri) o per le altre prigioniere di un burka o della tratta, segnate dall'infibulazione o ricattate dagli scafisti. Dunque una legge di stabilita' letta anche con gli occhi del contrasto alla violenza e per la sicurezza delle donne e per la cultura e la cultura delle differenze'', conclude Pollastrini.