• 25/11/2014

Nel nostro Paese e in tutto il mondo, la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani che ostacola lo sviluppo e limita la libertà degli individui. In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, insieme alle colleghe e ai colleghi Marina Sereni, Maria Chiara Carrozza, Laura Garavini, Pia Locatelli, Fucsia Nissoli, Sandra Zampa, Marco Fedi, Michele Nicoletti e Fabio Porta abbiamo presentato una risoluzione parlamentare, affinché il governo si impegni a garantire il massimo livello d’attenzione per le realtà più atroci che vivono le donne nei teatri di guerra, a partire dalla Siria.

Lo stupro, eseguito in modo sistematico e di massa su donne, ragazze, bambine e bambini, così come la schiavitù sessuale e la tratta di esseri umani, insieme ad altre forme di violenza, sono ancora usati come armi, forme di controllo e di sopraffazione. Ciò avviene costantemente nelle zone di conflitto in tutto il mondo e, come attestano i rapporti delle Nazioni Uniti e delle ONG, assume un ruolo di primo piano nel conflitto siriano.

Le atroci violenze messe in atto in Siria tanto dall’esercito di Assad quanto dall’ISIS ci richiamano, come Paese e come membri della comunità internazionale, ad una piena assunzione di responsabilità. Dobbiamo continuare ad utilizzare tutti gli strumenti d’azione diplomatica per sostenere gli sforzi internazionali e regionali volti a una soluzione della crisi, ad assicurare il rispetto del diritto internazionale umanitario e del diritto bellico e ad ottenere l’individuazione e la condanna di fronte alla Corte penale internazionale di chi li ha violati. Inoltre, il drammatico destino delle vittime della guerra vuole che le fuggiasche non trovino sicurezza neanche una volta varcati i confini della Siria. Dobbiamo certamente fare di più per garantire più protezione e migliore assistenza alle donne e ai minori rifugiati.

L’Italia ha offerto un grande impegno nelle campagne internazionali per la protezione dei diritti delle bambine e delle donne (mutilazione genitale femminile, matrimoni forzati) e ha svolto un ruolo importante per l’adozione della Convenzione di Istanbul. Certamente dobbiamo ancora impegnarci affinché essa trovi piena attuazione attraverso un piano che contenga linee guida e standard di prevenzione, accoglienza e contrasto alla violenza su tutto il territorio nazionale. Ciò senza distogliere lo sguardo dal vero obiettivo di questa Giornata internazionale: tutelare in tutto il mondo i diritti delle donne come patrimonio dei diritti universali in cui si riconoscono le società democratiche.