• 25/11/2016

La vice presidente della Camera: Cominciamo dalle nostre case e dalle nostre scuole

“Ho letto la storia di Angela e quella di Giada, ho letto la sofferenza inaudita inferta a Mirella, e le violenze subite da Elisabeth. Ho letto della paura per sé e per i figli; i tentativi di fuggire e le ripetute denunce. Ho letto anche di chi ce l’ha fatta e ha ricostruito una nuova vita. Sono le storie delle donne vittime della violenza di un uomo, un marito, un fidanzato, ma anche un padre o un fratello. Nel mondo il 30 % delle donne, per fortuna non sempre colpite a morte, sempre ferite e umiliate. È un fenomeno diffuso, trasversale per livello sociale e culturale. Oggi le ricordiamo nella Giornata mondiale contro la violenza alle donne giustamente voluta dall’Onu, per costringere tutti a fermarsi per capire se facciamo abbastanza per dire basta”.
Questa la riflessione che la vice presidente della Camera, Marina Sereni, affida al sito del Partito democratico  in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

“Io credo che in Parlamento e al Governo stiamo facendo la nostra parte – continya - La legge di Bilancio contiene risorse per aiutare i centri che accolgono e soccorrono le vittime, per intensificare l’azione delle forze dell’ordine, per formare operatori e operatrici impegnati a fianco delle donne che denunciano, per recuperare gli uomini maltrattanti.

“Ma non è sufficiente, perché è una battaglia difficile, culturale prima ancora che materiale. Impegniamoci dunque per diffondere una cultura diversa, rispettosa delle differenze, inclusiva e tollerante. A cominciare – conclude - dalle nostre case e dalle nostre scuole”.