• 04/06/2014

“Negli ultimi giorni si è tornati ancora una volta a parlare di violenza a danno delle donne. È per questo che ho deciso di scrivere al ministro degli Esteri per sollecitare un suo intervento chiedendo di non abbassare la guardia nei confronti di un radicato e tragicamente sempre attuale problema, sociale e culturale, che attanaglia ogni Paese”. Lo ha dichiarato la deputata Pd Liliana Ventricelli che ha inviato una lettera al ministro degli Esteri Federica Mogherini a seguito dei gravi fatti che hanno coinvolto due ragazze barbaramente violentate e assassinate in India e una donna costretta a bere acido dopo essere stata brutalizzata.

“Rimaniamo sconcertati – è scritto nella lettera - da tanta violenza, da tali abusi senza alcun tipo di giustificazione e ci stringiamo a quelle donne, al dolore di quelle famiglie che hanno perso figlie, sorelle, amiche senza poter intervenire. Ci chiediamo, cara Federica, se non sia il caso di far sentire attraverso di Te la nostra voce - la voce di questo Parlamento composto per la prima volta da un numero così elevato di donne, la voce di questo Governo voluto fortemente dal nostro Presidente Matteo Renzi in composizione paritaria - al governo indiano per fargli giungere il messaggio che atti come questi devono essere duramente condannati e che è fondamentale applicare quelle regole che sono alla base di ogni Paese civile, applicando misure incisive e garantendo sostegno alle famiglie delle vittime."

Alla lettera della Ventricelli hanno aderito gli onorevoli: Laura Venittelli, Giuseppe Zappulla, Lorenzo Basso, Francesco Ribaudo, Sandra Zampa, Simonetta Rubinato, Michela Marzano, Tamara Blazina, Enrico Borghi, Vittoria D'incecco, Laura Coccia, Sara Moretto, Michela Rostan, Laura Garavini, Magda Culotta, Gero Grassi, Eleonora Cimbro, Maino Marchi, Antonino Moscatt, Anna Rossomando.

 

A seguire il testo della lettera:

Caro Ministro,
Ti scriviamo dopo aver letto sulla stampa di questa mattina l'ennesimo articolo che racconta di una tragica morte in India. A distanza di una sola settimana mentre ancora siamo increduli dinanzi alla triste sorte di due giovani donne stuprate da un gruppo di uomini, se di uomini possiamo parlare, e poi impiccate, assistiamo ad un altro ennesimo atto di vergogna. Un'altra ragazza violentata, costretta a bere acido, sfigurata e uccisa, un'altra giovane vita spezzata nel silenzio più assordante di una società che ancora oggi fa fatica a denunciare i maltrattamenti sulle donne.
Rimaniamo sconcertati da tanta violenza, da tali abusi senza alcun tipo di giustificazione e ci stringiamo a quelle donne, al dolore di quelle famiglie che hanno perso figlie, sorelle, amiche senza poter intervenire.
Ci chiediamo, cara Federica, se non sia il caso di far sentire attraverso di Te la nostra voce - la voce di questo Parlamento composto per la prima volta da un numero così elevato di donne, la voce di questo Governo voluto fortemente dal nostro Presidente Matteo Renzi in composizione paritaria -, al governo indiano per fargli giungere il messaggio che atti come questi devono essere duramente condannati e che è fondamentale applicare quelle regole che sono alla base di ogni Paese civile, applicando misure incisive e garantendo sostegno alle famiglie delle vittime.
Ci chiediamo, cara Federica, se non sia il caso di far sentire attraverso di Te la nostra voce - la voce di questo Parlamento composto per la prima volta da un numero così elevato di donne, la voce di questo Governo voluto fortemente dal nostro Presidente Matteo Renzi in composizione paritaria -, al governo indiano per fargli giungere il messaggio che atti come questi devono essere duramente condannati e che è fondamentale applicare quelle regole che sono alla base di ogni Paese civile, applicando misure incisive e garantendo sostegno alle famiglie delle vittime.

Un Paese che si definisce democratico come l'India non dovrebbe mai tollerare che si verifichi uno stupro ogni 20 minuti, non può accettare che le sue donne siano considerate oggetti nelle mani di alcuni sedicenti uomini. L'immagine apparsa sui giornali nella scorsa settimana ci induce a fare una riflessione profonda ed urgente sulla situazione della donna e ci spinge a chiedere a Te la massima attenzione al tema, mettendo in atto tutto ciò che sarà possibile per stare accanto a quelle famiglie e sollecitare il governo indiano ad avviare una discussione sulle misure necessarie per porre fine a questa disastrosa emergenza.
Con stima, ti auguriamo buon lavoro. On. Liliana VENTRICELLI