• 26/07/2017

" Non ho partecipato al voto finale della legge sui cosiddetti vitalizi e non ho votato l'articolo 13, che ne  è l'architrave, con il quale si è introdotta una normativa che consente il ricalcolo con il sistema contributivo dei versamenti pregressi. Una norma che, per il momento, riguarda solo i parlamentari, ma che potrebbe essere estesa in futuro anche ai lavoratori, una volta che il principio è passato. Un precedente molto pericoloso. Si poteva ottenere lo stesso risultato introducendo, come indicato dalla proposta di legge Giacobbe, un tetto massimo". Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.

"L'emendamento proposto dalla Commissione - spiega - che esclude che questa normativa venga estesa al lavoro dipendente e autonomo, che ho voluto e votato, non è che un palliativo. Del resto, l'argomento 'ricalcolo' è stato già proposte nel documento di Boeri (Non per cassa, ma per equità), nel quale, all'articolo 12, si propone 'il ricalcolo dei trattamenti in essere'. Più precisamente, si propone che 'gli importi delle quote retributive delle pensioni liquidata dal Fondo pensioni lavoratori dipendenti e autonomi....sono rideterminati applicando alle quote retributive una percentuale di riduzione'...". "La proposta riguarda le pensioni in essere dai 3.500 euro mensili in su: si sa che si parte dall'alto e poi si scende. Da qui la mia scelta di voto e la mia totale contrarietà a qualsiasi forme di ricalcolo per le pensioni in essere e future dei lavoratori dipendenti e autonomi", conclude.