• 05/01/2017

"Voucher sì, voucher no: messa in questo modo, la questione non ha sbocchi". Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.
"Lo dico da conoscitore della materia - spiega - avendoli istituiti nel 2007 quando ero ministro del Lavoro, ma solo per la vendemmia e per pensionati e studenti. Con questa scelta ho fatto emergere sicuramente lavoro nero. Il fatto che nel settore agricolo i voucher siano ancora oggi destinati, per legge, solo a pensionati e studenti, è una cosa positiva che scoraggia gli abusi, come dimostrano le statistiche del loro basso utilizzo in agricoltura. Purtroppo, anche dopo l'approvazione della legge sul caporalato, gli schiavi di Rosarno continuano a esistere: se le leggi non si fanno applicare con interventi mirati di presidio del territorio, tutto resterà sulla carta". 
"In altri settori - prosegue Damiano -  dopo la liberalizzazione dei voucher voluta dal centrodestra e da Monti, si concentrano gli abusi: è lì che bisogna colpire riportando l'utilizzo dei voucher all'origine, vale a dire solo per il lavoro occasionale e accessorio. La proposta di legge del PD, all'esame della Commissione Lavoro della Camera a partire dall'11 gennaio prossimo, va in questa direzione e propone un ritorno alla 'legge Biagi' del 2003". 
"Alla Pubblica Amministrazione che utilizza i voucher, vedi i Comuni di Torino e Napoli dei sindaci Appendino e De Magistris, torno a suggerire che sarebbe preferibile, almeno per il 2017, utilizzare i collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co.): il Decreto Milleproroghe ha cancellato per l'anno in corso una norma del Jobs Act che lo proibiva. Almeno questi lavoratori, perlopiù giovani, avrebbero un contributo previdenziale al 27% e non al 13% come nel caso dei voucher", conclude.