• 23/11/2015

Presentata una proposta di legge del Pd

“Estendere anche alle lavoratrici e ai lavoratori del settore domestico e familiare, e quindi non solo ai committenti imprenditori o professionisti - come previsto dal decreto legislativo n. 81 del jobs act - il limite di compenso di 2.000 euro annui per le attività lavorative che possono essere retribuite tramite voucher, oggi fissato a 7.000 euro”. Lo dice Patrizia Maestri, deputata del Pd e componente della commissione Lavoro, che ha presentato una proposta di legge in questa materia (n. 3363).

“I voucher - prosegue Maestri - sono stati introdotti come strumento per consentire l’emersione del lavoro irregolare soprattutto con riferimento all’occasionalità di singole prestazioni. Oggi i dati inducono a ritenere che si stia determinando un abuso nell’utilizzo di questo strumento che deve rapidamente tornare allo spirito originario per il quale è stato istituito. L’inchiesta di Report ha messo in evidenza una situazione che purtroppo i dati dell’INPS delle ultime settimane avevano già rilevato: il ricorso indiscriminato ai voucher è lesivo dei diritti dei lavoratori, ne pregiudica le tutele contrattuali e, soprattutto, il futuro previdenziale. Insieme a numerosi deputati del Partito Democratico la scorsa settimana abbiamo rivolto al un’interrogazione su questa problematica ministro del Lavoro. Ma l’intervento risolutivo non può che essere quello che ho delineato nella mia proposta di legge a partire del lavoro domestico e familiare”.