• 18/11/2015

“Ancora una volta malafede e scorrettezza caratterizzano le posizioni dei deputati 5 Stelle che accusano governo, maggioranza e Pd, ‘colpevoli’ di non aver sostenuto la loro proposta di legge sul ‘whistleblowing’, cioè sulle segnalazioni di reati. Il problema è che ad aver criticato, e in certi casi anche demolito, l’impianto di questa proposta sono state proprio diverse audizioni di soggetti impegnati in prima fila per la legalità e di associazioni rappresentative del mondo del lavoro e delle imprese. Per questo il Partito democratico ha presentato emendamenti e una proposta di legge che da un lato incentiva la possibilità di segnalare reati, comportamenti illeciti e casi di corruzione nella PA (purché davvero fondati) e dall’altro estende questa possibilità anche al settore privato. Le nostre proposte tutelano la riservatezza dei segnalanti ma non incentivano pratiche delatorie anonime che sembrano essere care agli amici di Grillo. Inoltre, non incentivano la monetizzazione di queste segnalazioni ma prevedono forme di premialità professionali e in sede di contrattazioni. Il problema è che 5S ha un fastidio che coloro che come noi provano davvero a battersi per la legalità. Lo hanno dimostra votando la settimana scorsa contro il nuovo Codice antimafia e oggi con queste polemiche”.

Così il capogruppo del Pd nella commissione Giustizia di Montecitorio, Walter Verini, replica alle polemiche sollevate dai deputati 5S sulla proposta di legge sul whistleblowing.